Bob Dylan e il Nobel per la Letteratura: no, grazie

Premessa: non ce l’ho con Bob, cantautore di fama mondiale, autore di successi pieni di significato e apprezzato da individui di diverse generazioni. La mia irritazione confluisce piuttosto verso l’Accademia di Svezia, che ha assegnato a Dylan un premio prestigioso, probabilmente il re dei premi, quello per cui qualcuno non osa neanche sognare. Oggi, 13 ottobre 2016, il premio Nobel per la Letteratura è andato ad un cantautore, e io non ci sto.

Bob Dylan e il Nobel per la Letteratura: no, grazie

Senza nulla togliere alla sua carriera, già costellata di successi, trovo che l’Accademia quest’anno abbia commesso un grave scivolone, nobilitando chi non aveva affatto bisogno di ulteriori gratificazioni, a discapito, invece, di nomi meno conosciuti ma non per questo autori di opere con minor valore o minore importanza nella cultura a cui appartengono. Negli ultimi cinque anni sono stati assegnati premi diversissimi tra loro, che hanno giustamente portato all’attenzione mondiale autori sconosciuti ai più, eppure portatori di rara bellezza: penso a Mario Vargas Llosa, di cui ho scoperto quello che è diventato uno dei miei libri preferiti, Il narratore ambulante. Oppure il poeta svedese Tomas Transtromer, ancora meno conosciuto, autore di componimenti semplici ma evocativi. Ecco, penso che l’Accademia dovrebbe privilegiare queste realtà, anziché aggiungere successi a chi, seppur con merito, gode già di notevole fama.

Un’altra importante questione è se i testi di canzoni possano essere ritenuti letteratura, e dunque degni di essere presi in considerazione. Per quanto mi riguarda, testi di canzoni e poesie sono due elementi ben diversi tra loro, in quanto i primi non possono esistere senza la musica, elemento portante della canzone. Musica e letteratura, benché siano discipline affini, e molte volte condividano i propri percorsi, sono però diverse tra loro. Trovo che sia a dir poco imbarazzante paragonare il testo di una canzone ad un romanzo, o ad una poesia, o ad un testo teatrale. E’ questo che ha fatto l’Accademia, ha messo sullo stesso piano musica e letteratura: ha messo sullo stesso piano Bob Dylan e Eugenio Montale, Dylan e Boris Pasternak, Dylan e Harold Pinter. tutti vincitori, dunque tutti degni di fare parte dello stesso prestigioso mondo.

Amo la musica. Ma penso sia meglio lasciarla dov’è, senza mescolarla alla letteratura, che è ben diversa. A mio parere la scelta di quest’anno è stata puramente serva della moda, e me ne rammarico in quanto, come ho già scritto, negli scorsi anni l’Accademia ha permesso al grande pubblico di scoprire nuovi talenti. Questa operazione mi sembra un semplice cavalcare le logiche del mercato, che come permette a ragazzetti ignoranti di pubblicare, permette a un cantautore di sentirsi una figura che non è.

3 thoughts on “Bob Dylan e il Nobel per la Letteratura: no, grazie

  1. Non condivido la distinzione tra testi di canzoni e poesia, semmai trovo più corretta la distinzione tra scritti (testi di canzoni e poesie) belli e significativi e quelli che non lo sono e non lo possono essere comunque li rigiri. A questo proposito il mio rammarico è per il Nobel per la letteratura non dato a Fabrizio de Andrè

  2. Rispetto la tua opinione ma ritengo che un testo musicale possa essere poesia o letteratura. Penso a De André: siamo abituati ad ascoltare le sue parole accompagnate da musica. I testi del grande Faber non sono da meno di altri poeti: dovrebbero inserirli nei testi scolastici. La poesia rimane poesia anche con la musica. Poi che Dylan piaccia o meno è un altro paio di maniche.

    1. I testi di entrambi, però, proprio perché canzoni, non possono essere slegati dalla musica. Senza musica le canzoni non esistono, no? Ecco, per me musica e letteratura sono sicuramente arti, ma ritengo che debbano essere separate. Conosco De André e lo apprezzo, ma inserirlo nei programmi scolastici mi sembra un’esagerazione: è un cantautore, non un poeta né uno scrittore. Come ho scritto nel post, trattarlo da poeta o scrittore significa metterlo sullo stesso piano rispetto a Dante Alighieri o Orhan Pamuk, e secondo me è davvero imbarazzante. Penso che le canzoni siano alla portata di tutti, mentre la letteratura sia uno scalino più in alto, e abbia giustamente bisogno di studio e conoscenze per capirla e poterne parlare.

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