Londra in un giorno? Si può fare!

Londra in un giorno? Vi assicuro che si può fare…con i dovuti accorgimenti! Il segreto è, ovviamente, programmarsi tutto per tempo quando siete ancora a casa, onde evitare spiacevoli inconvenienti, come è successo a me che ho dovuto tagliare parte del mio giro a causa del ritardo di EasyJet. Un altro piccolo consiglio: se non siete mai stati a Londra, forse è meglio che la vostra prima volta in città sia per una vacanza vera. Riservate questo tour de force a quando avrete imparato ad attraversare la strada guardando dalla parte sbagliata, e a capire cosa significa Westbound ed Eastbound in metropolitana.

Da Trafalgar Square a Westminster, lungo la Whitehall

Primo punto, ovviamente, l’aereo: il primo volo del mattino è quello di EasyJet a Linate, segue quello delle 7.35 a Malpensa. In un’ora e mezza sarete a Gatwick, e da lì, con 45 sterline, potrete prendere il Gatwick Express e in circa mezz’ora essere in città, a Victoria Station! Per quanto riguarda i mezzi pubblici, io ho scelto la travel card giornaliera, e non la Oyster ricaricabile, perché mi sembrava molto più comoda e anche più conveniente, in quanto non so quando tornerò a Londra la prossima volta e quindi non aveva senso acquistare una tessera ricaricabile.

Parliamo ora della mia “passeggiata”: sarebbe dovuta iniziare da Marble Arch, per poi proseguire attraverso Hyde Park in direzione Victoria & Albert Museum, ma sono arrivata direttamente al museo perché avevo già perso tempo prezioso in aeroporto. Se dovessi tornare indietro probabilmente salterei il museo: anche se è gratis e ricco di collezioni interessanti (i cartoni preparatori di Raffaello sono meravigliosi), al suo interno ho speso ben due ore, e se volete vedere molte cose non è proprio l’ideale. Per questo motivo, anche la mia passeggiata con pranzo a Notting Hill e Portobello Road è saltata.

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Un post condiviso da Rachele (@rachy.994) in data:

Sono poi scappata in direzione Temple, sullo Strand: questa via è una parallela del Tamigi, e si trovano tanti negozi interessanti, tra cui quello ufficiale Twinings, dove potrete trovare una varietà impressionante di té, e potrete comporre la vostra scatola personalizzata! La più piccola, riempita con 20 bustine, costa 23 sterline: Londra è carissima ma questo mi sembra un prezzo abbordabile, considerato che la maggior parte dei prodotti non sono reperibili in Italia. Il pomeriggio è poi continuato a Covent Garden: la stanchezza iniziava a farsi sentire, quindi ho solo passeggiato per il mercato coperto, dove ho anche preso l’immancabile afternoon tea in un delizioso locale gestito da ragazzi francesi. Sicuramente tornerei per esplorare meglio questo quartiere, mi piacerebbe molto visitare Neal’s Yard.

La metropolitana londinese non è tra le mie preferite, quindi per il ritorno a Victoria Station ho scelto di prendere un bus: a Londra trovo sia fantastico salire (rigorosamente al piano superiore) e fare la turista sfacciata piazzandosi in prima fila e scattando foto, lo trovo un ottimo modo per vedere la città senza consumarsi le suole delle scarpe! Così sono riuscita anche a passare da Trafalgar Square (mi piace tantissimo questa piazza) e ovviamente da Westminster, perché non è un viaggio a Londra senza una foto al Big Ben. L’ultimo volo low cost è ancora una volta con EasyJet in direzione Malpensa, alle 20 circa.

Libri & libri: la mia reading challenge

Ho imparato a leggere quando avevo cinque anni, e da allora non ho più smesso. Il primo romanzo che ho letto è stato Harry Potter e la Pietra Filosofale, durante le vacanze di Natale quando ero in prima elementare, nel 2000. Sono quasi sedici anni, perciò, che mi cibo di storie, che i mie occhi scoprono nuovi luoghi, reali o puramente inventati, che mi innamoro di personaggi e che colleziono citazioni. Insomma, sono una lettrice accanita e purtroppo in casa mia inizia a non esserci più spazio per i libri (ma questa è un’altra storia).

Oggi ho deciso di proporvi qualcosa di diverso: si tratta di una sfida di lettura o, come sono note sul web, reading challenge. Su Pinterest se ne trovano di tantissime, divise per stagioni, specifiche per l’anno in corso oppure più lunghe e adatte a qualunque periodo stiate vivendo. Penso che siano un ottimo modo per conoscere nuovi autori e nuovi romanzi, specie quando, nonostante abbia una consistente montagna di libri comprati e non ancora letti, mi viene voglia di fare nuovi acquisti. Piccola nota: dato che questa reading challenge si riferisce all’anno in corso, ho inserito solo libri che ho letto quest’anno!

Libri & libri: la mia reading challenge

Un libro pubblicato quest’anno:

Vertigine, di Sophie Jomain. Anche se ho 21 anni i libri fantasy continuano a piacermi. Questo è il primo di una serie, ambientato in Scozia. Lo stile di scrittura non è particolarmente brillante, ma mi ha fatto venire voglia di visitare le cittadini scozzesi in cui è ambientato, molto caratteristiche.

Un libro che puoi terminare in un giorno:

Affari d’oro, di Madeleine Wickham. Vero nome di Sophie Kinsella, un’autrice che adoro per il suo stile brillante e ironico, frivolo ma non per questo senza spessore. Questa è un’altra vicenda autoconclusiva, e come sta accadendo da qualche romanzo a questa parte, anche i ragazzini hanno una parte influente nella vicenda. Che il suo spirito di mamma stia prendendo il sopravvento?

Un libro che hai in mente di leggere:

New York, Edward Rutherford. E’ in bella vista nella mia libreria da tre anni, da quando mi è stato regalato per il mio compleanno. Un po’ per la mole (saranno almeno 500 pagine), un po’ perché so che questo regalo mi lascia un po’ di malinconia, non l’ho ancora iniziato, ma conto di farlo presto.

Un libro consigliato dal tuo libraio:

Purtroppo compro i miei libri in grandi catene oppure online, quindi non ho mai avuto il piacere di avere un rapporto intellettuale con un vero libraio!

Un libro che avresti dovuto leggere a scuola:

La banalità del male, di Hannah Arendt. In realtà è da diverso tempo che non sono più obbligata a leggere un libro per la scuola (se escludiamo i vari manuali per gli esami universitari), questo però, sia al liceo sia per il corso di Storia contemporanea, era stato fortemente consigliato. Spinta dalla curiosità l’ho comprato, è passato di mano in mano nella mia famiglia, ma io purtroppo non l’ho ancora letto.

Un libro scelto per te dal tuo partner, fratello, miglior amico, etc:

Cigni selvatici, di Jung Chang. Questo non è esattamente stato scelto per me, dato che era uno di quei libri impacchettati che qualche mese fa Feltrinelli proponeva ai clienti: ogni libro era incartato con carta da pacchi e spago, e su ognuno di essi era sintetizzata la trama. Ero indecisa tra questo e un altro, e la mia amica Martina mi ha aiutato a sceglierlo!

Un libro pubblicato prima della tua nascita:

Elegie duinesi, di Rainer Maria Rilke. Mi capita ogni tanto, di essere attirata da qualche libro di poesie. Conosco Rilke da alcune sue citazioni, che mi sono sembrate davvero molto romantiche, e spinta dalla curiosità ho voluto leggere qualcosa di suo in modo più completo. Forse avrei potuto farmi aiutare da qualcuno e scegliere qualcosa di più leggero!

Un libro che è stato proibito:

Calendar Girl, di Audrey Carlan. Ok, non è esattamente un libro proibito, ma di sicuro è un libro di cui mi imbarazzerebbe parlare con mia mamma! Appena finirò di leggere questa quadrilogia pubblicherò la mia recensione qui sul blog.

Un libro che avevi abbandonato:

The Miniaturist, di Jessie Burton. Un po’ perché posseggo la copia in lingua originale, un po’ perché non mi ha completamente catturato, ho lasciato e ripreso questo libro un paio di volte. Potete anche leggere la mia recensione sul blog!

Un libro che possiedi ma non hai mai letto:

Cyrano de Bergerac, di Edmund Rostand. Sono una di quelle strane persone che non è particolarmente attratta dal teatro, ma a cui piace leggere le opere teatrali: quest’anno ho divorato Shakespeare, e da tempo volevo comprare il Cyrano. Per ora è lì, che mi guarda con il suo naso dallo scaffale.

Un libro che ti intimidisce:

Io prima di te, di Jojo Moyes. Questo è probabilmente il caso editoriale dell’anno, anche se il romanzo è stato pubblicato nel 2012. A settembre è anche uscito il film, con protagonisti Sam Claflin e Emilia Clarke. Conosco la trama e non penso che riuscirò mai a leggerlo, nonostante sia una grande storia d’amore mi sembra troppo triste e penso che mi ci vorrebbe troppo tempo per riprendermi da una vicenda simile! (Sì. Piango per i libri.)

Un libro che hai già letto almeno una volta:

Red, di Kerstin Gier. E’ la seconda saga fantasy che ho letto quest’anno, anzi più che letta divorata. L’ho trovata molto coinvolgente, soprattutto il primo libro che è senza dubbio il mio preferito tra i tre. Ve la consiglio se state cercando qualcosa di divertente, misterioso e non banale!

Tra le pagine del Quindicesimo secolo: la mia recensione di Il ragazzo di Bruges

Bruges, 1441: è qui che comincia la nostra storia. Protagonista è Jan, il figlio adottivo di Jan Van Eyck, apprezzatissimo pittore delle Fiandre. Tra un quadro e l’altro, i due vengono a conoscenza di una serie di omicidi che sta lasciando una scia di sangue in tutta Europa, tra Firenze e Anversa. Pagina dopo pagina, il mistero di infittisce, anche a causa della comparsa di Idelsbad, gigante dall’aria ambigua, e soprattutto dalla morte del pittore. Riusciamo anche a seguire qualche vicenda nella città toscana, entrando nelle stanze di Cosimo de’ Medici.

Tra le pagine del Quindicesimo secolo: la mia recensione di Il ragazzo di Bruges

Il ragazzo di Bruges è questo, un romanzo storico di Gilbert Sinoué: è stato pubblicato nel 1999, ma l’ho letto solo quest’anno perché, spinta da un nuovo interesse verso Bruges, cercavo qualcosa che me la raccontasse, che mi facesse immergere nell’atmosfera romantica e medioevale della cittadina belga. E’ un libretto di poche pretese, con numerosi personaggi inventati, che tuttavia cerca di attenersi alla realtà storica. Una lettura semplice che, però, mi ha un po’ delusa.

Il mistero che caratterizza la vicenda è ben pensato, e anche sensato, ma lo trovo lontanissimo dall’immaginario del lettore. Senza svelare troppo, sarebbe molto meglio se il mandante dei diversi omicidi fosse qualcuno che conosce Van Eyck di persona e che ha motivi concreti per essere in disaccordo con lui, non un’entità che nel libro è nominata ben poco e che chi legge non ha nemmeno il tempo di prendere in considerazione. Altra pecca a mio parere sono i dialoghi troppo prolissi, con battute piene di informazioni, quasi come se il personaggio parlante stesse leggendo un trattato e non parlando tranquillamente con il proprio interlocutore: in questo caso c’è un vero scivolone per quanto riguarda il realismo.

Non penso di avere un’opinione ben definita di questo libro: mi sembra che manchi di qualcosa, nonostante sia coinvolgente e le ambientazioni, motivo che mi ha spinto a comprarlo, siano rese molto bene e mi abbiano dato uno sguardo attento su Bruges, facendomi quindi venire ancora più voglia di visitarla. Non mi sento però di consigliarlo completamente: come romanzo storico mi sembra un po’ povero, e come giallo un po’ debole. Deve esserci un motivo per cui questo autore in Italia è pressoché sconosciuto!

Quando hai fame a New York

Potevo non trattare uno dei miei temi preferiti? Unite buon cibo e New York e farete di me una persona felice! L’ultimo capitolo di questa piccola guida alla città è dedicato ai luoghi che vale la pena visitare quando il vostro stomaco reclama. Io li ho provati tutti, e non riesco a scegliere il mio preferito! Ciascuno di questi posti, per gli standard della città, è decisamente low cost: potrete mangiare spendendo non più di 10/15 dollari.

Chop Shop II

Credits www.chopshop.com
Credits www.chopshop.com

Dimenticatevi sushi e il solito, modaiolo cibo orientale. Questo ristorante, piccolo ma molto frequentato, offre ai clienti pochi piatti della cucina orientale, orientandosi però su combinazioni e sapori poco noti in Europa. Io consiglio i noodles, ma attenzione: sono piccanti! Nel menù è proposto anche un delizioso gelato artigianale: pochi gusti preparati da un laboratorio italiano. Io sono stata nel ristorante vicino al Flatiron Building, perfetto per una pausa prima dello shopping su Avenue of the Americans o una visita all’Empire State Building.

Wichcraft

Quando hai fame a New York

Diversi punti vendita sparsi per Manhattan, ho pranzato in quello vicino al Grand Central Terminal. Un localino moderno, con sandwich dall’aria invitante, patatine biologiche, bevande in bottiglie di vetro e muffin esposti: perfetto per un pranzo veloce ma buono e, soprattutto, un po’ più salutare del solito hamburger.

Broccolino

Quando hai fame a New York

Potrebbe venirvi voglia di pizza. Di pizza buona, quella italiana, quella di casa. Non sbaglierete andando verso Brooklyn, in questa piccola pizzeria dal proprietario e staff italiano. A fianco c’è anche un ristorante, ed entrambi i locali sono molto apprezzati dalla gente del posto, perciò vi conviene prenotare! In alternativa, consiglio Patsy’s: ci sono diversi punti vendita, ma l’esperienza migliore l’avrete sicuramente comprando pizza da asporto al 61 W 74th Street, e facendo un picnic sul morbido prato di Sheep Meadow a Central Park.

Argo Tea Cafe

Credits www.dollzindubai.com
Credits www.dollzindubai.com

Per un momento (solo per un momento, perché purtroppo l’Iced Tea lemonade Passion si trova solo lì, e solo negli Stati Uniti, per giunta) dimenticatevi di Starbucks. Questo gioiellino del Greenwich Village è il posto giusto per fermarvi dopo una lunga passeggiata: oltre agli studenti della vicina New York University, potrete trovare vari tipi di té e caffé, brownie e dolcetti, e soprattutto il bubble tea. E’ qui che l’ho provato per la prima volta e me sono innamorata: té verede o té nero a cui si aggiunge uno sciroppo di frutta e del latte, e soprattutto piccole perle di gelatina di frutta o tapioca. Dissetante, delizioso e divertente!

New York, shopping mania: tutti miei consigli

Dire New York equivale a dire shopping: complici i numerosi film e serie tv ambientati nella Grande Mela, più o meno tutti conoscono quanto questa città sia famosa per i negozi, specialmente quelli di vestiti. La seconda puntata della mia piccola guida alla città è dedicata ai negozi più belli: spero di incontrare i gusti di ognuno!

Century 21

New York, consigli di shopping

Chiariamo un concetto: a New York, di fatto, i saldi non esistono. Anche se in alcune catene potreste trovare capi in saldo, si tratta quasi sempre di sconti ridicoli. Questo perché la vita in città è molto cara. Esiste tuttavia un meraviglioso grande magazzino a più piani, Century 21: nel cuore del Financial District, a due passi dal One World Trade Center, questo negozio ospita scarpe, accessori, articoli per la casa e abiti, per uomo, donna e bambino. Il suo punto di forza sono gli sconti, molto consistenti, che si trovano anche su prodotti di stilisti o comunque di grandi marchi. E’ l’equivalente di un factory outlet italiano, anche se qui gli sconti sono reali e non ridicole riduzioni.

Strand

New York: consigli a tema shopping

La libreria per eccellenza a Manhattan: quattro piani ricolmi di cancelleria, libri di ogni tipo (dagli scolastici alle monografie artistiche, dai romanzi ai saggi storici) e preziose edizioni antiche. Un vero paradiso per i topi di biblioteca, in cui si possono anche trovare graziosi souvenir, come libri di poesie interamente dedicati alla città. Dove può trovarsi, se non nel quartiere più intellettuale? Un vero gioiello nel Greenwich Village.

Nintendo Store

New York, consigli di shopping

Un paradiso per bambini o nerd di ogni età: questo negozio, non particolarmente grande, si trova al Rockefeller Center. Statue giganti dei personaggi Nintendo sono perfette per scattare un selfie ricordo: intorno, oltre all’orda di bambini saltellanti, potete trovare peluche di ogni tipo, maglie, tazze, oggettistica varia. Al primo piano un grande espositore offre in vendita gli ultimi videogiochi usciti, ed è anche possibile provare alcune console. Il regalo più bello? Il Monopoli a tema!

Victoria’s Secret

New York, consigli di shopping

In Italia purtroppo dobbiamo limitarci ad acquistare ben poco intimo e molti più articoli di profumeria, quindi una visita a questo negozio è d’obbligo. Non si tratta di un acquisto economico, ma sicuramente di qualcosa che avrà un grande successo, partendo già dall’esperienza che si vive appena varcata la soglia. Musica, commesse gentili, camerini che sulla porta recano il nome di città glamour: c’è tutto quello che serve per sentirsi una star! Consiglio il punto vendita di Herald Square, vicino a Macy’s e all’Empire State Building. Lì davanti ci sono dei tavolini, perfetti per una pausa, ma attenzione: sono sempre presi d’assalto.