Chi ha paura di sognare?

A volte succede qualcosa che ci ferma, e all’improvviso non riusciamo più ad alzare la testa. Tutto quello che immaginavamo e speravamo viene giù come se un gigante crudele avesse soffiato sul fragile castello delle nostre speranze, e fosse uscito dalla stanza sbattendo la porta, annientando ogni luce. Chi ce lo fa fare di aprire la porta, seppur con calma, e ricominciare a sognare?

La vita non si può sprecare vivendo nella paura“, così ho detto qualche settimana fa ad un mio amico. Non ho smesso di avere paura, non ho smesso di sentire dolore, ma ho imparato quella che si sta rivelando una straordinaria (o stupida, a seconda delle occasioni) abilità: mi rialzo in piedi anche quando mi passa sopra uno schiacciasassi. A volte ci metto poco, molte altre di tempo ne impiego fin troppo. Ma alzo di nuovo la testa, perché la paura di perdere un’occasione e di vivere con il rimpianto è più forte della paura di stare male. L’idea di vedermi passare davanti un tesoro e di non essere abbastanza sfrontata da cercare in ogni modo di agguantarlo non mi appartiene, non è da Rachele.

Ci sono momenti in cui invidio chi riesce ad essere più equilibrato di me, chi riesce ad anteporre la ragione al cuore. Poi ci penso meglio e mi rendo conto che è questa mia pazzia che mi rende me, e che in realtà di essere razionale mi importa fino a un certo punto. Perché io voglio la favola, io voglio la felicità, e non è possibile che il passato freni i miei sogni. Io voglio continuare a sognare, continuare a credere che ci sia un posto preciso per me nel mondo, continuare a esprimere desideri e a impegnarmi perché diventino reali, anche se le circostanze e le persone mi remano contro.

Pensare “Don’t stop believin’” mi fa andare avanti nelle tempeste, in direzione di una luce talmente luminosa che il buio sarà una questione di scarsa importanza. E vorrei che anche chi è rimasto ferito dalla vita, o chi è troppo stanco per ricominciare a inseguire il proprio sogno potesse pensarlo. Che chi non è riuscito ad arrivare dove avrebbe voluto non pensi di essere un fallito, ma trovi il coraggio di impegnarsi ancora, senza farsi tentare da una strada che, in un attimo di difficoltà, sembra la più semplice. Probabilmente lo è, ma qual è il suo prezzo? Una vita ferma, senza più obiettivi, senza più sogni, arida. E allora che ne sarà di te, senza il tuo cuore che batte impazzito, senza la tua allegria, solo con gli impegni che incombono e quella pungente sensazione di essere rimasto indietro? Chiudi gli occhi e pensa a cosa guardi con desiderio, anche dopo tanto tempo: la chiave, come sempre, sta nel cuore.

Di té e di tazze: la mia passione autunnale

Vi svelo un segreto: fino a 19 anni non ho mai bevuto il té. Lo trovavo insulso, ustionante e insomma, proprio non mi piaceva. Poi, lungo la via dell’università, la folgorazione: ho iniziato con la colazione e non ho più smesso! Bevo almeno tre tazze al giorno, e da fan dell’autunno non vedo l’ora che ricominci la stagione così posso finalmente mettere sul fuoco la mia amata bevanda. Da amante del té ovviamente non posso che essere un’amante anche di tazze: oggi voglio mostrarvi la mia collezione e parlarvi un po’ della mia ossessione (pardon, passione).

Di té e di tazze: la mia passione autunnale

La mia non è una collezione molto nutrita, complice il poco spazio in casa e i miei pochi soldi che si volatilizzano sempre in altre spese. La tazza dei Queen è la prima mug che mi sono comprata, ricordo di un viaggio indimenticabile in Spagna nel 2012; quella simil Starbucks invece l’ho acquistata quest’anno da Tiger, è una semplice tazza in ceramica con la copertura in silicone, perfetta per tenere in caldo le bevande. La tazza cupcake, tutta rosa, funziona proprio nello stesso modo: questa me l’ha regalata la mia amica Isabella lo scorso Natale! A New York ho assolutamente dovuto comprare la tazza della principessa Peach al Nintendo Store: mi piace molto perché è grande e per la silhouette lucida del personaggio, in contrasto con la texture opaca. Infine, l’ultima arrivata mi è stata regalata per il mio compleanno: una deliziosa tazza con il manico, il tappo in sughero e la cannuccia, perfetta per ricreare le bevande di una caffetteria statunitense!

A proposito di bevande, le mie preferite per questa stagione sono due: il pumpkin spiced latte e il chai tea latte. Ne parlo continuamente e le consiglio a tutti, sono davvero semplici da fare! Per entrambe le ricette vi servirà un mix di spezie: cannella, chiodi di garofano, zenzero, pepe nero e noce moscata. Per il pumpkin spiced latte vi basta preparare un caffé americano a cui unirete il latte con le spezie e la zucca ridotta in purea; per il chai tea latte dovrete preparare un té nero e mettere in infusione le spezie, unire il latte e spolverare con la cannella. Sono davvero deliziose e scalderanno i vostri pomeriggi!

Di té e di tazze: la mia passione autunnale

Ma quali sono i miei té preferiti? Il migliore in assoluto per me è uno comprato da Harrods: si tratta di un té blu, ovvero un semplice té nero a cui sono state aggiunti bergamotto e fiori di granoturco. Ha un profumo delizioso e un gusto delicato ma sofisticato! Tra i té in bustina invece, i miei preferiti rimangono quelli Twinings: vorrei assaggiare quello ai frutti rossi, per ora i migliori provati sono stati l’English Garden (un mix di fiori e frutti) e il Brazilian Baia (té nero con cocco, vaniglia e semi di cacao. Dolce ma non troppo). Quello che mi ha deluso di più? Il té alla cannella: poco profumo, poco sapore, sembrava più risciacquatura di piatti!