Animali Fantastici e Dove Trovarli: un grande, magico ritorno

Non mi ero resa conto di guardare un nuovo film della saga di Harry Potter finché sul grande schermo del cinema non è comparso il logo della Warner Bros, accompagnato dalla colonna sonora (le musiche originali sono di John Williams, che adoro) che ben conosciamo e che, personalmente, mi ha davvero emozionata. A cinque anni dall’uscita di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, il mondo magico di zia Rowling torna a rivivere…ed è stato tutto incantevolmente perfetto!

Jacob, Newt e un asticello, molto più tenero di come lo immaginassi
Jacob, Newt e un asticello, molto più docile di come lo immaginassi

Animali Fantastici e Dove Trovarli è il primo di una serie di film (si è parlato di cinque pellicole totali) tratto dall’omonimo libro di Newt Scamander, che gli studenti di Hogwarts usano per le loro lezioni. Nella realtà il libro è stato davvero pubblicato da J. K. Rowling, insieme a Il Quidditch attraverso i Secoli e Le Fiabe di Beda il Bardo, completando così le pubblicazioni dei libri maggiormente citati nella saga. Il grande pubblico però non conosceva totalmente la storia di Newt, ricercatore naturalista appassionato di creature magiche, che sbarca a New York nei primi del Novecento insieme alla sua magica valigia. Qui, a causa di un equivoco, stringe amicizia con il NoMag (termine statunitense per babbano) Jacob Kowalski, con l’ex auror Tina Goldstein e con la sorella Queenie. Cercando di recuperare le sue creature disperse in città, viene a conoscenza dei problemi che il MACUSA, il Ministero della Magia, ha con un Obscurus, entità negativa che semina il panico per la grande mela. A questo si aggiungono anche le notizie sulla fuga dall’Europa di Gellert Grindelwald, potente mago oscuro che è ricercato.

Io sono uscita dal cinema davvero deliziata: tutto era esattamente come lo ricordavo, è stato proprio come rileggere dopo tanto tempo i romanzi di Harry Potter! Gli incantesimi pronunciati sono i classici che tutti ricordiamo, e anche alcune delle creature possedute da Newt sono state abbondantemente citate nella saga originale. Alla regia troviamo di nuovo David Yates, che si era occupato di Harry Potter già dall’Ordine della Fenice. Per i più attenti c’è anche qualche citazione davvero brillante: anzitutto Percival Graves nomina Hogwarts e il professor Silente durante il suo interrogatorio a Newt. E poi, soprattutto, quando si spiega il mistero degli Obscurus non si può non pensare ad Ariana Silente e al modo in cui la ragazzina uccise tragicamente se stessa e la madre, liberando un potere troppo grande che aveva tentato di nascondere: in effetti, la situazione di Credence è molto simile.

Il tenero snaso alle prese con la raccolta di oggetti luccicanti
Il tenero snaso alle prese con la raccolta di oggetti luccicanti

Ho trovato adorabile la storia d’amore tra Jacob e Queenie, che si scoprono simili pur appartenendo a mondi molto diversi, e che sembrano davvero destinati a stare insieme, nonostante l’incantesimo di memoria subito dal signor Kowalski. Solo due i punti dolenti, per me: gli effetti speciali non mi sono parsi molto curati, anzi li ho visti davvero troppo digitali e finti. E poi, purtroppo, non riesco proprio a farmi piacere Eddie Redmayne: bravo, per carità, ma non ho sopportato il fatto che distogliesse sempre lo sguardo dalla telecamera o da qualunque interlocutore avesse davanti. Scamander è descritto come un magizoologo introverso, ma credo che caratterizzarlo in questo modo sia eccessivo e che sia piuttosto un vezzo personale di chi lo interpreta.