Caro, vecchio Clint: la mia recensione di Il Corriere – The Mule

Date a un affascinante vecchietto appassionato di fiori un’automobile e saprà fare grandi cose. Se poi il vecchietto si chiama Clint Eastwood, andate sul sicuro! Dopo Gran Torino, Eastwood torna al cinema nella doppia veste di attore protagonista e regista, e rinnova il sodalizio con Bradley Cooper, un altro che non ha solo un bel faccino ma anche tanto talento: questa è la mia recensione di Il Corriere – The Mule.

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Tutto quello che vi hanno detto su Bohemian Rhapsody è falso

I Queen sono sempre stati parte del patrimonio musicale consumato in casa mia, ma fino all’inizio del liceo non sono mai stata particolarmente appassionata: è successo che mi sono lasciata incuriosire dai testi, dalle storie personali dei quattro componenti del gruppo, fino a farli diventare i miei preferiti in assoluto. Per questo non ho potuto non correre al cinema quando, finalmente, dopo circa sei anni di attesa, Bohemian Rhapsody è arrivato in sala. Mi sono seduta prevenuta sulla poltroncina, dopo aver letto recensioni negative, che valutavano il film come una pellicola sciapa, addirittura troppo incentrata sulla figura di Mercury, tanto da santificarlo. Ero preoccupata che la mia opinione della band potesse cambiare, che i miei ricordi postumi sarebbero stati rovinati: non è stato così.

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Questa non è una storia di fama: la mia recensione di A Star is Born

Forse sono in ritardo, forse ne hanno già parlato tutti, ma in quel frullatore di mese che è stato ottobre ho trovato poco spazio per il cinema (e ho perso uno dei film che avrei voluto vedere): A Star is Born è stato inaspettato, ma proprio bello, come me lo aspettavo.

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Eleanor Oliphant Sta Benissimo, la mia recensione del caso editoriale Garzanti

Forse per la prima volta mi ritrovo a leggere (e recensire) un caso editoriale, un libro che è sulla bocca di tutti e che sicuramente avrete anche notato in libreria. Eleanor Oliphant Sta Benissimo è la lettura dell’estate, e Garzanti ha fatto centro assicurandosi i diritti di un’opera destinata a far parlare di sé. Io però non sono totalmente d’accordo con la maggior parte delle opinioni sentite in giro…

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Calamite in libreria: la mia recensione di L’orologiaio di Filigree Street

I pericoli delle librerie sono molteplici, e non parlo del fatto che potrebbe disgraziatamente cadervi addosso uno scaffale e seppellirvi tra pagine e polvere. No, intendo più quei libri dalle copertine meravigliose, riccamente decorati e che vi fanno pensare che al loro interno sia scritta una storia avvincente. Comprate il libro (che non è neppure economico), tornate a casa a leggerlo e scoprite dopo poche pagine che in realtà il nuovo romanzo è piuttosto deludente. Ecco, mi è successo così con L’Orologiaio di Filigree Street.

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