Non sono una grande lettrice di fumetti, preferisco di gran lunga i libri: neanche da piccola mi ha mai turbato l’assenza di figure nei libri, per me era un elemento paratestuale assolutamente indifferente. Per questo motivo neppure le graphic novel, romanzi a fumetti un po’ corposi, hanno mai attirato la mia curiosità. Questo, ovviamente, finché non sono diventati di moda e comparsi ovunque, e soprattutto finché non è arrivato Il Suono del Mondo a Memoria.
Protagonista della graphic novel è Sam, fotografo dal cuore spezzato che decide di partire per New York: di comune accordo con un amico con cui ha fondato una rivista, decide di rimanere in città per due mesi, in modo da costruire un reportage fotografico. Unica regola: per tutta la durata del suo soggiorno, Sam non dovrà rivolgere la parola a nessuno. Ci sono solo lui, la sua macchina fotografica e le sue cuffie, con cui ascolta sempre la stessa canzone e conta, per tenere il ritmo. Tutto sembra procedere per il meglio finché, dopo aver fatto stampare i suoi scatti, nota un comune denominatore tra essi: la presenza involontaria della stessa ragazza. E’ un mistero troppo grande per Sam, che decide di sbrogliarlo a modo suo.
“Perché ogni volta che si trovava a dover fare i conti con il dolore, c’era una sola cosa che Sam riusciva a fare con estrema lucidità: la valigia per New York.”
Appena ho iniziato a leggere Il Suono del Mondo a Memoria sono stata colpita dalla delicatezza e dalla precisione dei disegni. Perché sembra davvero di trovarsi a New York, con i suoi colori, i suoi grattacieli, e ormai lo sapete, a me bastano pochi dettagli per capire in quale parte della città ci si trova. Con questa storia sono tornata lì, anche se per poco. Finché non sono arrivata a metà della lettura, assemblando pezzo per pezzo gli indizi che Giacomo Bevilacqua, l’autore, lascia al lettore a proposito di Sam, mi sembrava proprio che il protagonista fosse qualcuno che conosco per davvero: un fotografo molto sensibile e attento ai dettagli, il cui stile si riconosce ma non è banale, anzi, e che ha sempre qualche canzone per la testa.
Una volta scoperto il segreto di Sam anche il titolo della graphic novel vi sarà più chiaro, ma non posso (e non voglio!) rovinarvi la sorpresa se deciderete di leggere Il Suono del Mondo a Memoria. A me ha veramente toccato il cuore, e non solo perché si tratta di una storia ambientata a New York, anche se di solito basta questo per conquistarmi. Mi è piaciuta la malinconia che accompagna la narrazione, e la vena di speranza ad essa associata, che all’improvviso scoppia e si rivela in qualcosa di concreto, una sorpresa meravigliosa per chi ha deciso di vedere il mondo da un altro punto e di provare qualcosa di nuovo, mettendosi in gioco completamente. Sì, è una storia d’amore: forse a qualcuno sembrerà banale, ma, come dice una canzone, “What the world needs now is love, sweet love“.